Avadim Hayinu – Schiavi fummo

Avadim Hayinu – fummo schiavi. Basandoci su questo brano della Haggadà parleremo della schiavitù in Egitto e dell’esperienza della libertà, con riferimenti a situazioni attuali.

Unità Età : 9-11, 12-14

fonte

“Schiavi fummo del faraone in Egitto e di là ci fece uscire l’Eterno Dio nostro, con mano forte e con braccio disteso. Se il Santo, Benedetto Egli sia non avesse fatto uscire ן nostri padri dall’Egitto, noi, i nostri figli e i figli dei nostri figli saremmo schiavi del faraone, in Egitto”.

(Dalla Haggadà di Pesach)

עֲבָדִים הָיִינוּ לְפַרְעֹה בְּמִצְרָיִם

וַיּוֹצִיאֵנוּ ה’ אֱ-לֹהֵינוּ מִשָּׁם בְּיָד חֲזָקָה וּבִזְרוֹעַ נְטוּיָה

וְאִלּוּ לֹא הוֹצִיא הַקָּדוֹשׁ בָּרוּךְ הוּא אֶת אֲבוֹתֵינוּ מִמִּצְרַיִם

הֲרֵי [עֲדַיִין] אָנוּ וּבָנֵינוּ וּבְנֵי בָנֵינוּ מְשֻׁעְבָּדִים הָיִינוּ לְפַרְעֹה בְּמִצְרָיִם.

Allora si elevò sull’Egitto un Nuovo re […] Egli disse al suo popolo: “Vedete che il popolo di Israele è più numeroso e potente di noi. Orsù, regoliamoci con scaltrezza nei suoi riguardi, perché moltiplicandosi potrebbe avvenire che in caso di guerra si unisse ai nostri nemici, combattesse contro di noi e poi se ne andasse dal paese.” […] Gli egiziani assoggettarono i figli d’Israele a lavori che li fiaccavano.  Amareggiarono la loro vita con durissimi lavori di malta e di mattoni, e con ogni sorta di lavori di campagna, e ogni altra specie di lavori che li fiaccavano.”

(Esodo 1: 8-14)

וַיָּקָם מֶלֶךְ חָדָשׁ עַל מִצְרָיִם… וַיֹּאמֶר אֶל עַמּוֹ: הִנֵּה עַם בְּנֵי יִשְׂרָאֵל רַב וְעָצוּם מִמֶּנּוּ. הָבָה נִתְחַכְּמָה לוֹ, פֶּן יִרְבֶּה וְהָיָה כִּי תִקְרֶאנָה מִלְחָמָה וְנוֹסַף גַּם הוּא עַל שֹׂנְאֵינוּ, וְנִלְחַם בָּנוּ וְעָלָה מִן הָאָרֶץ. … וַיַּעֲבִדוּ מִצְרַיִם אֶת בְּנֵי יִשְׂרָאֵל בְּפָרֶךְ. וַיְמָרְרוּ אֶת חַיֵּיהֶם בַּעֲבֹדָה קָשָׁה בְּחֹמֶר וּבִלְבֵנִים, וּבְכָל עֲבֹדָה בַּשָּׂדֶה. אֵת כָּל עֲבֹדָתָם אֲשֶׁר עָבְדוּ בָהֶם בְּפָרֶךְ.

ndamentali per la programmazione

domande essenziali

  • Che cosa possiamo imparare dalle diverse generazioni?
  • Che cosa significa essere “liberi” nell’ebraismo?
  • In che modo la storia della Torà è la mia storia?

domande di contenuto collegate alle domande essenziali

  • Cosa significa schiavitù? E cosa libertà?
  • Quali esempi di schiavitù ci sono stati nel corso della storia?
  • Quali strumenti sono necessari per ottenere la libertà?
  •  In che modo la libertà ha rappresentato una questione importante per la mia comunità nei più recenti decenni? In che modo siamo arrivati a collegare le idee di Pesach e libertà?

background per l’insegnante

Secondo quanto narrato nell’Esodo, i figli d’Israele che si erano trasferiti in Egitto a causa della carestia in Terra d’Israele si moltiplicarono diventando una minaccia per l’Egitto (1:8-14). Per tenerli sotto controllo e impedire loro di ribellarsi, gli egiziani li ridussero in schiavitù. Il...

leggi ancora

Secondo quanto narrato nell’Esodo, i figli d’Israele che si erano trasferiti in Egitto a causa della carestia in Terra d’Israele si moltiplicarono diventando una minaccia per l’Egitto (1:8-14). Per tenerli sotto controllo e impedire loro di ribellarsi, gli egiziani li ridussero in schiavitù. Il brano della Haggadà  Avadim Hayinu – Schiavi fummo – si basa su un verso del Deuteronomio (6:21): “Tu dirai allora a tuo figlio: ‘Noi fummo schiavi del Faraone in Egitto e il signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente’”. Questo brano esprime l’approccio che sta alla base della Haggadà: l’uscita dalla schiavitù alla libertà non è scontata, e se Mosè non ci avesse condotti fuori dall’ Egitto, saremmo rimasti schiavi ancora per molte generazioni. Altrove nella Haggadà leggiamo: “In ogni generazione ciascuno ha il dovere di considerarsi come se egli stesso fosse uscito dall’Egitto”. Da questa concezione deriva l’esperienza di libertà che celebriamo a Pesach – il valore di essere uomini liberi, schiavi di nessuno. La storia dell’uscita dall’Egitto e della liberazione dalla schiavitù dei figli d’Israele ha costituito l’ispirazione culturale per molte lotte nel corso della storia dell’umanità, inclusa la lotta dei neri negli USA per la fine della schiavitù e quella degli ebrei dell’URSS per lasciare il regime sovietico totalitario.

Negli ultimi decenni molti paesi – inclusi diversi nell’ est Europa – hanno combattuto con successo per liberarsi dal controllo di un altro popolo, riuscendo a ottenere indipendenza politica e libertà.

Nell’epoca in cui i figli di Israele erano schiavi in Egitto, la schiavitù era pratica comune in molti popoli. L’antica forma di schiavitù, in base alla quale gli uomini erano costretti a lavorare senza retribuzione, al giorno d’oggi è illegale nella maggioranza dei paesi. Eppure decine di milioni di persone vivono in condizioni di schiavitù, privi accesso ai più basilari diritti e libertà. Sono prevalentemente bambini, e donne. Gli schiavi dei nostri giorni sono sfruttati negli ambiti più svariati, nelle fabbriche, in agricoltura, nei servizi domestici, nella prostituzione e persino negli eserciti, dove bambini rapiti sono costretti ad arruolarsi come soldati.

apertura opzionale
per approfondire e discutere
suggerimenti per attività
per approfondire ulteriormente
  • Dividi gli studenti in gruppi. Ciascun gruppo discuterà la questione – cos’è la  schiavitù e cosa la libertà? Ciascun gruppo suggerirà parole, sentimenti ed associazioni collegati a ognuno dei due concetti. Gli studenti penseranno a un movimento o a una pantomima che esprima i due concetti  e la presenteranno alla classe. Discuterete poi di eventuali dettagli o movimenti risultati simili nei diversi gruppi. Che differenze avete trovato? Cosa possiamo imparare riguardo a schiavitù e libertà dal modo in cui i diversi gruppi hanno presentato i concetti?
  •  Se gli studenti hanno un computer, invia loro il link allo strumento interattivo del sito Mentimeter. Inizialmente chiedi a ognuno di scrivere le parole che associa alla schiavitù e poi quelle che associa alla libertà. Di volta in volta chiedi: quali termini si sono ripetuti? Cosa ci insegnano riguardo a  schiavitù e libertà?
  1. La storia della schiavitù in Egitto riguarda un passato molto antico. A tuo avviso, perché la Haggadà dice che “noi”, e non “loro”, fummo schiavi in Egitto? In che senso anche noi fummo schiavi in Egitto?
  2. La Haggadà suggerisce che se D-o non ci avesse portato fuori dall’Egitto noi saremmo ancora lì, schiavi, oggi. Cosa pensi che cerchi di insegnarci con questo commento?
  3. Quali condizioni sono necessarie per liberarsi dalla schiavitù? Alcuni suggeriscono che sono una persona come Mosè, che non era mai stato schiavo, poteva portarci fuori da quella condizione. Prova a spiegare. Ti trovi d’accordo?
  4. Perché la storia della schiavitù in Egitto è ancora rilevante per noi oggi?
  5. Per gli studenti più grandi: nel corso dei secoli, la storia dell’esodo dall’Egitto è stata un riferimento per altri popoli che hanno vissuto in schiavitù o sono stati oppressi in altro modo, come gli  schiavi afro americani in Nord America nel XIX secolo. Perché hanno fatto riferimento alla storia degli ebrei in Egitto? Quali battaglie oggi possono essere ispirate dalla storia dell’uscita dall’Egitto?
  6.  La mia comunità si è mai trovata in condizioni di “schiavitù” (ai tempi dei miei nonni, o anche dei miei genitori)? In che modo questo influenza la mia vita oggi?
  • Per spiegare il concetto di libertà, mostra agli studenti delle opere d’arte sul tema (Zenos Frudakis, Libertà, 2001).
    – In coppie o piccoli gruppi, chiedi agli studenti di elencare almeno tre cose che la scultura rappresenta come parte del passaggio dalla schiavitù alla libertà.
    – La scultura usa i movimenti del corpo per esprimere schiavitù e libertà. Chiedi agli studenti di esprimere con il proprio corpo prima la schiavitù e poi la libertà.
  • Per gli studenti più grandi: ascoltate la canzone Let my people go. Le parole riecheggiano la richiesta di Mosè a faraone di permettere ai figli di Israele di lasciare l’Egitto. Venivano usate per esprimere la lotta contro la schiavitù dei neri negli Stati Uniti. Chiedi agli studenti di pensare a una lotta in tempi moderni che possa essere paragonata all’uscita dall’Egitto. La possono studiare e poi scrivere una loro canzone sull’argomento. 
  • Invita gli studenti a intervistare due membri della comunità o della famiglia. Un’intervista s’incentrerà su un’esperienza di schiavitù, la seconda invece di libertà. Gli studenti devono individuare persone che abbiano vissuto (o le cui famiglie abbiano vissuto) esperienze simili nel presente oppure nel passato, per poi raccontare le loro storie durante il Seder in famiglia o in classe.
  • Per portare esempi di schiavitù nel corso dei secoli e capire cosa significhi, puoi mostrare agli studenti alcune immagini:
  1. Questo rilievo mostra il faraone Ramses II che riduce in schiavitù un gruppo di prigionieri Ittiti. Alcuni ritengono che sia stato proprio Ramses II il primo a rendere schiavi i figli di Israele in Egitto.
  2. I primi schiavi portati dall’Africa al Nord America nel XVII secolo.
  3. Ragazze nepalesi al lavoro nell’industria dei mattoni, 2010. 

    Chiedi agli studenti: come ti fanno sentire queste immagini? Secondo te cosa hanno in comune? Che sentimenti credi condividano le persone in schiavitù in epoche diverse?Chiedi agli studenti di scrivere una lettera a uno schiavo ebreo in Egitto, o a uno schiavo di un’altra epoca. Cosa gli vorrebbero dire sulla base di quanto sanno essere accaduto dopo? Gli studenti possono suggerire in che modo mantenere viva la speranza nonostante la situazione. In caso si tratti di schiavi dei nostri tempi, possono pensare a modi per aiutarli.

  • Studia i versetti di Esodo 1: 8-14 dove è descritta la schiavitù in Egitto. Cosa aggiunge questo passaggio alla descrizione nella Haggadà? 
  • Leggi un brano de La capanna dello zio Tom, in cui è descritta la schiavitù dei neri negli Stati Uniti. 

    “Nel vedere il tuo giubilo si direbbe che tu sia molto maltrattato qui!”
    “No, no, padrone, non è per questo; io godo al pensiero di divenire un uomo libero.”
    “E non ti pare d’essere stato meglio con me, finora, che se tu fossi stato libero?”
    “No, padrone — esclamò Tom con uno slancio di energia — no certamente!”
    “Ma tu non avresti potuto guadagnar col tuo lavoro né gli abiti, né il nutrimento, né le agiatezze che trovasti in casa mia.”
    “So tutto questo, padrone Saint-Clare. Troppo buono è stato il padrone per me; io preferisco nondimeno di aver abiti meschini, un meschino tugurio e meschina ogni cosa, e d’esserne veramente possessore, anziché́ star bene in casa d’altri. Penso che ciò sia naturale.”
    (Harriet Beecher Stowe, La capanna dello zio Tom, Capitolo 28) 

    Dopo aver letto il brano, proponi come argomento di discussione: perché la libertà fa parte della natura umana?

  • Leggi la testimonianza di Nadia Tauterstein, che descrive come gli ebrei celebravano Pesach sotto il regime sovietico. 

    Era circa un mese prima di Pesach. Volevamo celebrare il Seder di Pesach nel modo corretto, ma non avevamo Haggadot. Agli ebrei non era permesso celebrare il Seder o comprare Haggadot. Decisi di correre il rischio […] mi travestii da prete, entrai in una chiesa, mi diressi in biblioteca e trovai una Haggadà.
    Come potevo procurarmene altre sette? Coinvolsi alcuni amici attivi in ambito ebraico e decidemmo di aprire una piccola tipografia per le Haggadot. Correvamo un rischio enorme: se ci avessero scoperti ci avrebbero mandato in Siberia. […] Andavamo nei negozi e ogni volta compravamo solo due fogli di carta bianca […] comprandone di più avremmo destato sospetti.
    Trovammo una macchina tipografica. Avvisai i vicini che partivo per una settimana di vacanza e mi rinchiusi nella mia cantina […] così nessuno avrebbe sentito il rumore del macchinario. […] Ogni volta che qualcuno suonava alla porta il mio cuore perdeva un battito […]. Con uno sforzo immane riuscimmo a stampare sei Haggadot, una per ogni due famiglie. Anche ritrovarsi per il Seder era proibito […]. Corremmo di nuovo il rischio e celebrammo il Seder in cantina. Oggi in Israele le cose sono molto diverse… 

    Discuti cosa possiamo apprendere da questo testo riguardo alle possibilità di sentirsi liberi anche in situazioni di oppressione. Quali condizioni e caratteristiche hanno reso possibile l’esperienza della libertà in questo caso?