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Ascolta O Israele, Adonai è il nostro Dio , Adonai è Uno
שְׁמַע יִשְׂרָאֵל ה’ אֱ-לֹהֵינוּ ה’ אֶחָד.
Rabbi Haim Sabato racconta di aver sentito una storia su Rabbi Isaac Herzog, che cercava i bambini ebrei che erano stati nascosti nei conventi di tutta l’Europa nel corso dell’Olocausto. I bambini erano stati nascosti da piccoli e non sapevano di essere Ebrei; molti capi dei conventi preferivano che restassero Cristiani. Ecco la storia:
Rabbi Herzog andava di persona di convento in convento. Giunse in un convento di pomeriggio. “Non ci sono bambini ebrei qui!” disse il capo del convento al rabbino, con grande sicurezza e un’aria severa. Il rabbino chiese di vedere lui stesso, in considerazione della promessa fatta dal Papa [che tutti i bambini Ebrei che fossero stati trovati nei conventi sarebbero stati restituiti]. Il capo del convento acconsentì, sapendo che non si sarebbero trovati bambini ebrei.
Seguendo un ordine del capo del convento, una delle suore, che era giovane, alta e tranquilla, fece vedere al rabbino file e file di bambini e bambine che indossavano le uniformi grigie della scuola. Rabbi Isaac Herzog si rivolse al loro cuore […]. “Chi è Ebreo qui?” chiese. Tutti i bambini rimasero completamente fermi, senza muovere un muscolo e con il viso inespressivo. Silenzio completo […]. All’improvviso, Rabbi Isaac Herzog si rivolse ai bambini e esclamò ad alta voce, con tutta la sua forza, “Questo è ciò che Rabbi Akiva disse nel momento della sua morte, “שמע ישראל השם אלוקנו השם אחד” (Ascolta O Israele, Adonai è il nostro Dio, Adonai è Uno). E la mano destra di sette bambini piccoli si alzò a coprire gli occhi. “Loro sono Ebrei!” esclamò il rabbino. E’ ciò che le loro madri avevano insegnato loro quando li mettevano a dormire nei loro lettini prima che facesse buio.
Dal libro B’Shafrir Chavion, di Haim Sabato”
ndamentali per la programmazione
domande essenziali
- In che modo la preghiera funge da strumento per aiutarci a accedere a un collegamento con Dio?
- In che modo posso vivere momenti di connessione con Dio?
- In che modo la preghiera fa sorgere domande su Dio e sul divino?
domande di contenuto collegate alle domande essenziali
- Fino a che punto una persona può fare parte di una comunità quando prega da sola?
- In che modo la preghiera ci collega al passato?
- In che modo la preghiera ci collega alle altre comunità ebraiche?
- Che effetto ha la preghiera sul modo in cui guardiamo il mondo?
background per l’insegnante
Il verso “Shemà Israel” è considerato un’affermazione fondamentale nell’ebraismo. Si tratta di una dichiarazione di fede nel patto tra il popolo ebraico e Dio e nell’unità di Dio. Si tratta di un’espressione fondamentale della fede monoteistica che ha reso la cultura ebraica unica fin...
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Il verso “Shemà Israel” è considerato un’affermazione fondamentale nell’ebraismo. Si tratta di una dichiarazione di fede nel patto tra il popolo ebraico e Dio e nell’unità di Dio. Si tratta di un’espressione fondamentale della fede monoteistica che ha reso la cultura ebraica unica fin dai suoi albori. E’ importante notare che l’idea di credere in un Dio è stata un’innovazione dell’Ebraismo, che si è sviluppato in un mondo di nazioni politeistiche. Il verso proviene dal libro del Deuteronomio (6:4), e fa parte del discorso che Mosè rivolse al popolo prima di morire. In quel discorso, Mosè ordina al popolo di ascoltare e di compiere i comandamenti di Dio. Egli si appella al popolo dicendo, שמע ישראל השם אלוקנו השם אחד. Lo Shemà è un richiamo rivolto sia al popolo di Israele che a ogni individuo, per ricordare i principi della fede ebraica.
Il verso si recita tre voltre al giorno: a shachrit (la funzione di preghiera del mattino), a maariv (la funzione della sera) e prima di andare a dormire. Ci si aspetta che ogni bambino ebreo conosca questo verso, che attesta il rapporto con le generazioni passate e con la tradizione ebraica. Si considera anche che questo verso sia l’ultima cosa che un Ebreo dice prima di morire, e vi sono molte storie di martiri che hanno detto lo Shemà nell’ultimo momento della loro vita. Ne è un esempio la storia di Rabbi Akiva, che fu torturato dai Romani e recitò lo Shemà prima di morire (Talmud babilonese, trattato Berachòt 61a).
Mentre si dice lo Shemà, si usa coprire gli occhi con la mano per favorire la concentrazione e per trasferire la visione dall’esterno all’interno. Lo Shemà non è una preghiera regolare, perchè non consiste di richieste/lodi/ringraziamenti e non è rivolta a Dio. E’ una dichiarazione di fede che è rivolta verso noi stessi e verso la comunità.
- Come classe, fai fare agli studenti un elenco di dichiarazioni di fede (“Fai sempre il tuo meglio”; “La cosa più importante è essere felici” e così via). Chiedi a ogni studente di fare una classifica delle tre convinzioni più importanti per loro tra tutte quelle elencate. Poi, chiedi agli studenti di condividere e di spiegare le loro scelte.
- L’espressione “Shema Yisrael” è diventata un simbolo ebraico di per sè. Mostra agli studenti un presentation di diversi oggetti ebraici su cui compaiono le parole “Shemà Israel”. Poi chiedi loro: che cosa hanno in comune tutti questi oggetti? Che cosa ci insegna questa presentazione sul posto che lo Shemà occupa nelle diverse generazioni?
- Nella tradizione ebraica, lo Shemà è considerato una preghiera centrale e importante. Perché pensi che lo sia?
- Con le tue parole, spiega che cosa dice la preghiera. A chi si rivolge la preghiera?
- Perché pensi che sia necessaria una dichiarazione di fede nell’unicità di Dio e nel rapporto tra il popolo ebraico e Dio? Perché queste sono le cose più importanti da dichiarare nella tradizione ebraica?
- La dichiarazione di fede nello Shemà è stata tramandata di generazione in generazione e si ritrova in tutte le comunità ebraiche del mondo. Che influenza ha recitare lo Shemà sul senso di connessione con il passato e con le altre comunità ebraiche?
- Nello Shemà viene espressa l’idea del monoteismo, l’idea che vi è una forza sovrannaturale dietro l’intero universo e che tutto ha un significato. Che cosa pensi di questa idea? Ti identifichi con essa? In che modo l’affermazione può essere significativa anche per qualcuno che non si identifica con questa idea?
- In che modo la storia di Rabbi Herzog dimostra l’importanza dello Shemà nella tradizione ebraica?
Dopo aver guardato la presentazione di cui parla l’Apertura Opzionale: chiedi agli studenti: “Che oggetti sarebbe giusto decorare con le parole ‘Shemà Israèl’? In quali contesti si usano oggetti decorati in questo modo? Che cosa aggiungono queste parole all’oggetto?” Chiedi loro di pensare a oggetti moderni su cui potrebbero scrivere le parole ‘Shemà Israel’ e di disegnare un esempio. Fai presentare agli studenti le loro idee alla classe, spiegando che cosa aggiungono quelle idee all’oggetto e come corrispondono all’uso che normalmente si fa di tale oggetto.
- Studia i passaggi della Kryiat Shemà. Che cosa aggiungono all’affermazione principale “Shemà Israel”?
- Lo Shemà trasmette un importante messaggio attraverso il senso dell’udito. In quali altri modo possiamo trasmettere un messaggio? Dividi gli studenti in coppie e chiedi loro di trasmettere messaggi al loro partner senza parlare. In che modo lo hanno fatto e in che modo ogni metodo ha influito sul modo in cui il messaggio è stato ricevuto? Come ricevi messaggi al meglio: vedendo? Sentendo? Toccando?