Kriyat Shema

Lo Shemà è una preghiera centrale nell’ebraismo. In questa unità impareremo come questa preghiera sia un simbolo dell’identità ebraica nel corso delle generazioni.

Unità Età : 6-8

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Ascolta O Israele, Adonai è il nostro Dio, Adonai è Uno.

שְׁמַע יִשְׂרָאֵל ה’ אֱ-לֹהֵינוּ ה’ אֶחָד.

ndamentali per la programmazione

domande essenziali

  • In che modo la preghiera funge da strumento per aiutarci a accedere a un collegamento con Dio?
  • In che modo posso vivere momenti di connessione con Dio?
  • In che modo le pratiche ebraiche riflettono i valori ebraici?

domande di contenuto collegate alle domande essenziali

  • In che modo questa preghiera crea una connessione con il nostro passato?
  • In che modo questa preghiera crea una connessione con altre comunità ebraiche?

background per l’insegnante

Il verso “Shemà Israel…” è considerato un’affermazione centrale della religione ebraica. E’ una dichiarazione di fede nel patto tra il popolo ebraico e Dio e nell’unità di Dio. E’ un’espressione della fede nel monoteismo che ha reso l’ebraismo speciale fin dai suoi albori. E’...

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Il verso “Shemà Israel…” è considerato un’affermazione centrale della religione ebraica. E’ una dichiarazione di fede nel patto tra il popolo ebraico e Dio e nell’unità di Dio. E’ un’espressione della fede nel monoteismo che ha reso l’ebraismo speciale fin dai suoi albori. E’ importante notare che l’idea di credere in un’unica divinità è stata un’innovazione dell’Ebraismo, che si è sviluppata nel contesto delle nazioni politeiste. Questo verso è tratto dal Deuteronomio (6:4), e fa parte del discorso che Mosé rivolge al popolo prima di morire. Mosè ha ordinato al popolo di ascoltare e di osservare i comandamenti di Dio. Ha annunciato loro

 שְׁמַע יִשְׂרָאֵל ה’ אֱ-לֹהֵינוּ ה’ אֶחָד , Ascolta o Israele, Adonai è il nostro Dio, Adonai è Uno.

Lo Shemà funge da richiamo per il popolo ebraico e per ogni singolo ebreo affinché ricordino i principi della fede ebraica.

Il verso viene recitato tre volte al giorno: durante Shachrit di mattina, durante Ma’ariv di sera e prima di andare a dormire. Ogni bambino ebreo dovrebbe conoscere questo verso. Questo verso testimonia la connessione tra una generazione e quella successiva e la connessione del singolo Ebreo con la tradizione ebraica. Questo verso viene anche considerato l’ultima cosa che un Ebreo deve dire prima di morire. Molte storie di martiri ebrei descrivono come abbiano detto lo Shemà prima di  morire. Ne è un esempio la storia di Rabbi Akiva, che fu torturato dai Romani e declamò lo Shemà prima di morire (Talmud Babilonese, Trattato Berachòt 61b)

Quando diciamo lo Shemà, è consuetudine coprire gli occhi con la mano per aiutarci a concentrarci sulle parole e a rivolgere la nostra visione all’interno invece che all’esterno. Lo Shemà non è una preghiera regolare, non comprende alcuna richiesta/lode/ringraziamento e non è rivolta a Dio. E’ una dichiarazione di fede rivolta a noi stessi e alla comunità.

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suggerimenti per attività
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Descrivi il contesto in cui il verso “Shemà Israel…” compare nella Torà. Nel suo ultimo discorso rivolto ai Figli di Israele nel deserto, Mosè porta loro un messaggio da ricordare per sempre: dichiara che c’è un Dio in cui crediamo e che è Un Essere. Era un messaggio molto importante perché, in quei giorni, le nazioni che ci circondavano credevano in molte divinità.

  • Chiedi agli studenti di pensare a un importante messaggio che vorrebbero condividere con il mondo. Chiedi agli studenti di pensare a un importante messaggio che vorrebbero condividere con il mondo. Gli studenti possono disegnare se stessi su una montagna con il messaggio scritto in una vignetta.
  • In alternativa, puoi farlo rappresentare con una drammatizzazione. Prepara una “montagna” (una sedia) e chiedi agli studenti di salirvi sopra a turno per declamare i loro messaggi. 
  1. Quando diciamo lo Shemà, a chi ci rivolgiamo? Che cosa vogliamo che i nostri destinatari ascoltino/capiscano?
  2. Hai mai sentito questo verso prima? Se è così, in che contesti lo hai sentito?
  3. “Shemà Yisrael …” è un’affermazione familiare per gli Ebrei nel corso della storia e in tutto il mondo, anche per coloro che non sono necessariamente collegati in modo molto stretto alla tradizione ebraica. Che cosa ci insegna su questa affermazione?
  4. “Shemà Yisrael …” è un’affermazione che contiene un messaggio importante nella tradizione ebraica. Che messaggio è?
  5. Perché pensi che lo Shemà si dica più volte al giorno? Che cosa succede quando ripetiamo un messaggio molte volte?
  6. Non usi mai affermazioni di questo tipo – affermazioni con un messaggio importante – che hai sentito usare da altre persone? 
  7. Nel corso delle generazioni, lo Shemà ha collegato Ebrei provenienti da diversi posti. Quali altre cose collegano gli Ebrei provenienti da diversi posti?
  8. Perché pensi che si usi coprirsi gli occhi quando si dice lo Shema’? Si pensa che chiudere gli occhi ci aiuti a concentrarci. Chiudere gli occhi ti aiuta a concentrarti su che cosa sta accadendo dentro di te? Quali altre cose ti aiutano a concentrarti?

Per aiutare a comprendere in che modo la preghiera dello Shemà ci collega con il passato e con la tradizione ebraica, ecco alcune attività che riguardano cose che si tramandano di generazione in generazione.

  • Chiedi agli studenti di pensare a caratteristiche del loro aspetto o della loro personalità che hanno ereditato dai genitori o dai nonni (ad esempio il colore degli occhi, la tendenza a essere tranquilli e così via)
    Gli insegnanti devono tenere conto con giudizio della presenza di bambini adottati in classe quando propongono questo esercizio.
  • Così come lo Shemà, vi sono espressioni e detti che riflettono ciò in cui una famiglia crede e si tramandano di generazione in generazione. Chiedi agli studenti se nella loro famiglia vi sono detti che sono diventati motti: cose che i loro nonni e i loro genitori dicono sempre e che anche loro potrebbero dire.
  • Chiedi agli studenti di portare da casa un oggetto che è stato tramandato nella loro famiglia e che porta in se’ significato e ricordi, o di raccontare di un oggetto del genere.
  • Ascolta la canzone  “Shema Yisrael” di Tzvika Pick.
  • Nell’unità Kriyat Shema si possono trovare ulteriori informazioni e attività sullo Shemà 
  • Puoi leggere la storia di Abramo che è andato a cercare il creatore del mondo e ha finito per credere in un Dio che ha creato tutto il mondo.

    Quando il nostro antenato Abramo aveva tre anni uscì nei campi e si chiese: chi ha creato il cielo e la terra? Chi ha creato me? Guardò in alto, vide il sole brillante e pensò – deve essere stato il sole! Abramo pregò tutto il giorno al sole, ma quando venne la sera il sole scomparve! Al suo posto, Abramo vide la luna sorgere e le stelle circondarla. Abramo pensò: mi sarò sbagliato, la luna ha mandato via il sole, quindi è più forte del sole! E’ la luna che deve aver creato i cieli, la terra e me, e le stelle devono essere gli aiutanti della luna. Abramo rimase sveglio tutta la notte e pregò alla luna. Di mattina la luna non si vedeva più. Abramo vide che il sole risplendeva nuovamente in alto. Abramo pensò e ripensò e poi concluse: il sole non ha creato il mondo e neppure la luna. Ci deve essere una forza superiore a loro – che ha creato sia il sole che la luna. Vi deve essere un Dio che ha creato tutto il mondo, compreso tutto ciò che vedo intorno a me, che ha creato me.
    (la storia originale può essere trovata nel Bet Ha-Midrash Jellinek, b)

  • La preghiera dello Shemà si trova dentro la  mezuzah. Puoi portare la pergamena di una mezuzah  in classe e mostrare agli studenti come è fatta e che cosa c’è scritto. Fai cercare agli studenti dove si trovano le mezuzot  nella loro scuola. La mezuzà è un simbolo della casa ebraica. Perché mettiamo lo Shemà dentro le nostre mezuzòt?