Lecha Dodi

Tradizionalmente, si accoglie lo Shabbat con salmi e poesie (piyutim), tra cui la canzone Lechà Dodì. In questa unità si parla della canzone e del sentimento di attesa e eccitazione che accompagna l’avvicinarsi dello Shabbat.

Unità Età : 9-11, 12-14

fonte

Versione abbreviata di Lecha Dodi
melodia: Mordechai Zeira

Andiamo, mio amat,o incontro alla sposa

Accogliamo la presenza dello Shabbat.

Andiamo, mio amato, incontro alla sposa

Accogliamo la presenza dello Shabbat.

Shabbat Shalom, Shabbat Shalom

Shabbat di pace e benedizione!

Shabbat Shalom, Shabbat Shalom

Shabbat di pace e benedizione!

לְכָה דוֹדִי לִקְרַאת כַּלָּה, לִקְרַאת כַּלָּה

פְּנֵי שַׁבָּת נְקַבְּלָה, נְקַבְּלָה

לְכָה דוֹדִי לִקְרַאת כַּלָּה, לִקְרַאת כַּלָּה

פְּנֵי שַׁבָּת נְקַבְּלָה, נְקַבְּלָה

שַׁבָּת שָׁלוֹם, שַׁבָּת שָׁלוֹם

שַׁבָּת שָׁלוֹם וּמְבֹרָךְ

שַׁבָּת שָׁלוֹם, שַׁבָּת שָׁלוֹם

שַׁבָּת שָׁלוֹם וּמְבֹרָךְ

ndamentali per la programmazione

domande essenziali

  •  In che modo le festività portano bellezza e ordine nel nostro anno ebraico?
  • Che cosa rende sacro il tempo? 
  • In che modo l’ebraismo forgia o definisce la nostra comprensione della felicità?

domande di contenuto collegate alle domande essenziali

  • Che posto occupa Lechà Dodì nella funzione di preghiera?
  • Che cosa suscita senso di attesa e eccitazione con l’avvicinarsi dello Shabbat? 
  • In che modo le usanze forgiano le nostre percezioni e i sentimenti riguardo al tempo?

background per l’insegnante

Il piyut (poema religioso) Lechà Dodì fu scritto a Tzfat nel sedicesimo secolo dal kabbalista Rabbi Shlomo Halevì Alkabetz. In questa canzone viene usata l’immagine dell’amato o dello sposo e dello sposa per descrivere il rapporto tra il popolo ebraico e lo Shabbat. Lo...

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Il piyut (poema religioso) Lechà Dodì fu scritto a Tzfat nel sedicesimo secolo dal kabbalista Rabbi Shlomo Halevì Alkabetz. In questa canzone viene usata l’immagine dell’amato o dello sposo e dello sposa per descrivere il rapporto tra il popolo ebraico e lo Shabbat. Lo “sposo” – il popolo ebraico – viene esortato a uscire per incontrare la “sposa” – ovvero lo Shabbat. Nei versi del poema originale si parla della Kabbalat Shabbat e dell’attesa della redenzione. Il piyut originale fu adottato dai kabbalisti di Tzfat, che lo cantavano il venerdì sera mentre andavano nei campi, vestiti di bianco, come parte delle cerimonia dello Shabbat che introdussero, basate su un’antica tradizione riportata nel Talmud. L’usanza dei i kabbalisti di Tzfat di accogliere lo Shabbat cantando salmi e il piyut  Lechà Dodì si è diffusa in tutte le comunità ebraiche. Lechà Dodì è stato aggiunto al Siddur e si canta come parte della funzione di accoglienza dello Shabbat del venerdì sera. Sono state composte decine di diverse melodie per Lechà Dodì.

La versione presentata qui è abbreviata rispetto al piyut originale di nove versi. La melodia di questa versione è stata composta da Mordechai Zeira, uno dei pionieri della canzone ebraica moderna. In questa versione si mantiene il ritornello “Lechà Dodì” e si aggiungono le parole Shabbat Shalom, che non compaiono nella versione originale.

Rabbi Shlomo ben Rabbi Moshe Halevi Alkabetz (1505-1584) fu un commentatore biblico, un Kabbalista e poeta di Tzfat. E’ conosciuto principalente per il piyùt Lechà Dodì. Fu attivo principalmente nel campo della Kabbalà.

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Dì agli studenti che devono organizzare una cerimonia di benvenuto per una persona a loro scelta (possono scegliere un ospite immaginario, come una regina o una sposa, oppure una persona reale – un nuovo studente o un membro del personale a scuola).

  • Che cosa è importante avere in occasione di una cerimonia di benvenuto? 
  • Se l’ospite che si stanno preparando ad accogliere arrivasse senza che avessero fatto programmi speciali, sarebbe comunque così eccitato nell’incontrarli? Che cosa aggiunge l’organizzazione in anticipo all’esperienza dell’accoglienza?
  • Paragona l’idea del dare il benvenuto a un ospite al concetto della Kabbalat Shabbat, l’accoglienza dello Shabbat, che comprende varie azioni e usanze.
  1. Che sentimenti suscita il testo?
  2. Lechà Dodì viene cantata nella parte della funzione serale del venerdì che si chiama Kabbalat Shabbat. Shabbat inizierà anche se non facciamo niente, quindi perché pensi che lo accogliamo con una cerimonia? E perché, in particolare, accogliamo lo Shabbat cantando?
  3. Durante la settimana non vedi l’ora che sia Shabbat? Se è così, che cosa ti fa pensare a quando arriverà Shabbat? Se no, senti ancora l’eccitazione quando Shabbat arriva? Perché?
  4. In che modo mostri la tua felicità per un evento che aspetti con piacere? Che cos’altro possiamo imparare dal modo in cui accogliamo lo Shabbat e mostriamo la nostra felicità in altre occasioni?

Per studenti più grandi:

  1. In Lecha Dodi, il rapporto tra la sposa e lo sposo funge da metafora per la relazione tra il popolo ebraico e lo Shabbat. Perché pensi che l’autore abbia scelto quest’immagine particolare per descrivere il modo in cui desideriamo lo Shabbat e siamo contenti quando arriva? Pensa ad altri contesti in cui esiste questo stesso rapporto.
  • Leggi Lechà Dodì in due volte: con la musica e senza musica, per vedere che differenza fa la musica. Dividi la classe in piccoli gruppi. La prima volta, gli studenti leggono a turno brani di Lechà Dodì. La seconda volta, ascolta la versione musicale di Lechà Dodì. Che influenza ha la musica sull’esperienza dell’accoglienza dello Shabbat?
  • Ascolta le molte diverse versioni di Lechà Dodì. A quale ti rapporti meglio?
  • Ascolta l’version di Lecha Dodi composto da Mordechai Zeira. Chiedi agli studenti: che emozioni associ a questa melodia? Che cosa aggiunge la melodia alle parole? Dividi gli studenti in piccoli gruppi o in coppie e chiedi di preparare dei movimenti o una danza per accompagnare la canzone. I movimenti devono essere collegati sia alle parole che alla melodia.
  • Puoi fare sentire la canzone fuori, nella natura, come facevano i Chassidim, e vedere che impatto ha cantare nell’ambientazione originale.

Per studenti più grandi:

  • Chiedi agli studenti di cercare online le varie versioni della canzone completa originale Lechà Dodì, di sceglierne una che piace loro particolarmente e di farla sentire alla classe. Invitali a spiegare che cosa è piaciuto loro di quella versione.
    Ogni studente che presenta una melodia spiegherà che atmosfera crea (onorevole, gioiosa, di meditazione, eccetera).
    In alternativa, fai sentire un clip che comprende molte melodie di Lechà Dodì e parla delle differenze (fermati a 4:55 quando il video passa ad altre canzoni della Kabbalat Shabbat) Prepara un video di immagini che senti essere collegate al contenuto di Lechà Dodì.
  • Per studenti più grandi: ascolta versione completa di Lechà Dodì con una melodia tradizionale che si usa in sinagoga. Dai agli studenti tutta la traduzione di Lechà Dodì in italiano. Spiega perché il piyùt tratta del tema della redenzione: si rivolge al popolo ebraico, che è in lutto per la distruzione del Tempio e perché vive in esilio e lo incoraggia a sollevarsi e a prepararsi per l’imminente redenzioni. Chiedi agli studenti di scegliere una riga o un verso che trovano particolarmente significativo o interessante e di spiegarlo con le loro parole. Puoi attirare la loro attenzione sul cambio di timbro che avviene in mezzo al piyùt, passando dalla tristezza alla gioia – un cambiamento che si riflette in alcune delle melodie, come si può vedere nell’clip.
  • Leggi la poesia La regina dello Shabbat, in cui si benedice lo Shabbat dal suo arrivo fino al suo commiato. Parla delle somiglianze tra questa poesia e Lechà Dodì.