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E ti rallegrerai nella tua festività, tu e tuo figlio e tua figlia e il suo servo e la tua serva, il Levita e lo straniero e l’orfano e la vedova che si trovano dentro i tuoi cancelli.
Perché Adonai tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo prodotto e tutta l’opera delle tue mani, e sicuramente ti rallegrerai.
Deuteronomio 16:14-15
וְשָׂמַחְתָּ בְּחַגֶּךָ, אַתָּה וּבִנְךָ וּבִתֶּךָ, וְעַבְדְּךָ וַאֲמָתֶךָ, וְהַלֵּוִי וְהַגֵּר וְהַיָּתוֹם וְהָאַלְמָנָה, אֲשֶׁר בִּשְׁעָרֶיךָ.
כִּי יְבָרֶכְךָ ה’ אֱ-לֹהֶיךָ, בְּכֹל תְּבוּאָתְךָ וּבְכֹל מַעֲשֵׂה יָדֶיךָ. וְהָיִיתָ אַךְ שָׂמֵחַ.
Rallegratevi e siate felici a Simchat Torà
E date rispetto alla Torà
Poiché la sua merce è migliore di tutti gli altri beni
Migliori dell’oro o delle perle preziose.
Ci rallegreremo e saremo felici con questa Torà
Perché per noi è forza e luce.
Piyyut (canto di preghiera) per Simchat Torà
שִׂישוּ וְשִׂמְחוּ בְּשִׂמְחַת תּוֹרָה,
וּתְנוּ כָבוֹד לַתּוֹרָה.
כִּי טוֹב סַחְרָהּ מִכָּל סְחוֹרָה,
מִפָּז וּמִפְּנִינִים יְקָרָה.
נָגִיל וְנָשִׂישׂ בְּזֹאת הַתּוֹרָה.
כִּי הִיא לָנוּ עֹז וְאוֹרָה.
E’ una grande mitzvà essere sempre felici
E sforzarsi al massimo per superare e prendere le distanze dalla tristezza
E dalla amarezza dell’oscurità.
Tutti le malattie che affliggono la gente derivano dalla disgregazione della felicità […].
Perciò, bisogna sforzarsi molto di essere sempre felici
E di rallegrarsi di ogni cosa che si può
Anche agendo in modo sciocco e buffo
Rabbi Nachman di Bratslav, Likutei Moharan, Parte 2, Torah 24
מִצְוָה גְּדוֹלָה לִהְיוֹת בְּשִׂמְחָה תָּמִיד […]
ndamentali per la programmazione
domande essenziali
- In che modo le pratiche ebraiche riflettono i valori ebraici?
- In che modo l’ebraismo forgia o definisce la nostra comprensione della felicità?
domande di contenuto collegate alle domande essenziali
- Che importanza ha la felicità nell’ebraismo?
- Che importanza ha la felicità nelle festività?
- Che rapporto c’è tra la felicità e la Torà?
- E’ possibile ordinare a qualcuno di essere felice?
background per l’insegnante
Nelle tre feste di pellegrinaggio (Pessach, Shavuot e Sukkot) è mitzvà essere felici. All’epoca del Tempio, la felicità di queste tre festività si esprimeva con un pellegrinaggio a Gerusalemme, portando sacrifici al Tempio e poi consumandoli. A Sukkot, inoltre, la gente si radunava anche...
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Nelle tre feste di pellegrinaggio (Pessach, Shavuot e Sukkot) è mitzvà essere felici. All’epoca del Tempio, la felicità di queste tre festività si esprimeva con un pellegrinaggio a Gerusalemme, portando sacrifici al Tempio e poi consumandoli. A Sukkot, inoltre, la gente si radunava anche per le celebrazioni di Simchat Bet Hashoevà, in cui si attingeva acqua dalla fonte di Ghichon e si versava nel Tempio. Il momento in cui si attingeva l’acqua era accompagnata dai musicisti, da canti e da giocolieri con le torce.
Dopo la distruzione del Tempio, i Saggi stabilirono che la gioia relativa alla festività si dovesse esprimere bevendo vino. Tuttavia, alcuni sostengono che bere vino è riservato alla felicità degli uomini e che le donne dovrebbero festeggiare con abiti nuovi (Pesachim 109a). Al giorno d’oggi, la felicità relativa a queste festività si può esprimere in diversi modi, come un pasto in famiglia, una gita, indossando begli abiti e così via. Alcuni commemorano Simchat Beit Hashoevà in modo simbolico, con feste e balli durante tutto chol hamoed (i giorni in mezzo alla festa)
Sukkot is unique in that the commandment to be happy on this festival is stated three different times in the Torah (as compared to twice for Shavuot and never for Passover). Therefore, Sukkot is known as Zman Simchateinu, the time of our rejoicing, and is referred to that way in the prayer service.
Il Midrash Pesikta Derav Kahana spiega la felicità aggiuntiva di Sukkot come risultato del completamento del periodo delle Feste Solenni e del perdono ricevuto a Yom Kippur, insieme al completamento della stagione agricola e del raccolto di prodotti del campo che riempiono i depositi. Questo testo tratto dal Deuteronomio ne è la dimostrazione: “Poiché il Signore tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo prodotto e in tutto il lavoro delle tue mani, e ti rallegrerai certamente”. Sembra che la benedizione del prodotto agricolo costituisca la ragione principale per cui ci rallegriamo nella festa.
Nella Torà la felicità della festività è messa in collegamento con la cura di chi è bisognoso nella società e si afferma che la festività non deve essere celebrata solo con la propria famiglia immediata, ma anche con i servi, con coloro a cui non spetta una parte della terra (i Leviti) e con coloro che vivono difficoltà emotive e fisiche, come lo straniero, l’orfano e la vedova.
Secondo Rashì, le parole della Torà “Ti rallegrerai certamente” non sono un precetto, ma una promessa che saremo solo felici nella festività. In contrasto, Ibn Ezra obietta che questo verso comporti il precetto di essere felici. La mitzvà di rallegrarsi solleva la questione di quanto si possa essere obbligati a sentirsi felici e se sia possibile essere felici in ogni circostanza della vita. Un modo di reagire a questa difficoltà è attraverso la gratitudine: la capacità di essere contenti di ciò che si ha.
Suito dopo Sukkog, festeggiamo Simchat Torà, che segna la fine del ciclo di lettura del Pentateuco e l’inizio di un nuovo ciclo. A Simchat Torà celebriamo e ci rallegriamo con la Torà. Questa felicità si esprime ballando, girando attorno alla bimà della sinagoga trasportando i rotoli di Torà decorati e cantando.
- Chiedi agli studenti di fare un elenco di cose che li rendono felici. Dividi gli studenti in gruppi e falli parlare tra loro per rispondere alla domanda: Che cosa mi rende felice? Come classe, parlate delle diverse risposte ottenute. Vi sono cose che rendono felici alcuni studenti mettono altri studenti a disagio? Perché la felicità è tanto importante per noi? Che importanza ha la felicità nella nostra vita?
- Mentre studiate Sukkot, giocate a “Lo dice Simone”. Dopo alcuni ordini regolari, dì “Simone dice: Sii felice”. Come classe, elaborate le reazioni degli studenti. Hanno sorriso? Hanno usato un altro linguaggio del corpo per indicare la felicità? Si sono veramente sentiti felici? Parla del precetto di essere felici a Succot. Possiamo provare sentimenti a comando?
Sukkot
- Sukkot si chiama anche Chag Haasif (la festa del raccolto) e Zman Simchatenu (il tempo della nostra felicità). Che collegamento c’è tra questi due nomi? In quali versi versi ritroviamo questa connessione?
- Secondo la Torà, chi è incluso nelle celebrazioni della festa? Perché pensi che la Torà entri tanto nel dettaglio, nominando tutte le varie persone invece di parlare in termini più generali?
- Quali parti di Sukkot ti fanno felice?
Simchat Torah
- Di che cosa siamo felici a Simchat Torà? Che cosa ci rende felici?
- “Più grandi dell’oro e delle pietre preziose”: perché la Torà viene considerata più di valore di ogni altra cosa, compresi l’oro e le perle?
- Sei mai stato felice di imparare qualcosa di nuovo? Racconta questa esperienza.
Felicità
- La Torà dice: “Ti rallegrerai nella tua festività… ti rallegrerai certamente”. Secondo te, è possibile essere solo felici? Spiega. Che cosa rende più difficile per te essere felici? Che cosa ci aiuta a essere felici?
- Che cosa pensi del comandamento di essere felice? Che cosa potrebbe essere problematico in questa mitzvà? Alla luce dei problemi possibili associati con questo comandamento, come capisci il verso? Che cosa possiamo fare se ci è difficile sentirci felici in una festività ma vogliamo comunque adempiere alla mitzvà?
- Racconta di situazioni in cui ti sei sentito obbligato a essere felice o a far finta di esserlo. Che motivo c’era per farlo? Era una questione di pressione sociale o aspettative di genitori o di amici? Come ci comportiamo in situazioni in cui ci si aspetta che proviamo qualcosa che non riflette come ci sentiamo veramente?
- La felicità è una questione centrale nella nostra vita o è meno importante? La felicità è un obiettivo o un valore di per se’ o è qualcosa che semplicemente avviene e non ha un’importanza inerente di per se’
- Nella tradizione ebraica, possiamo vedere che la felicità è presentata come un valore importante. Dove ritrovi la felicità nella vita ebraica (nel corso dell’anno, nelle cerimonie, nelle tradizioni famigliari e altro?) Che effetto ha su di te?
Per studenti più grandi: dopo aver studiato il testo di R. Nachman
- E’ giusto essere sempre felici o dobbiamo fare spazio anche a altri sentimenti meno gradevoli?
- Secondo te, quali “malattie” o difficoltà derivano dalla mancanza di felicità?
- Che cosa pensi del metodo usato da R. Nachman per rallegrarsi? Hai altri metodi?
- Fai fare agli studenti delle ghirlande di carta con cui decorare la Sukkà o dei festoni di bandiere (puoi tagliare a forma di triangolo dei pezzi di carta o di tessuto). Fai fare a ogni studente una piccola ghirlanda. In ogni anello della catena o della bandiera fai scrivere agli studenti qualcosa che li rende felici o delle parole che associano alla felicità.
- Incoraggia gli studenti a organizzare un evento in onore di Sukkot che renda felici gli altri (in comunità, in un’istituzione per persone con necessità speciali, in una scuola dell’infanzia e così via)
- Ascolta la canzone “Sisu V’Simchu B’Simchat Torah” e impara le parole di quella canzone. Mentre sentite la canzone, ballate in giro per la classe con i chumashim.
- Guardate questo video (fino a 1:10) di canzoni per Sukkot e per Simchat Torà. Parla del rapporto tra la musica e la felicità in generale e, in particolare, con la musica chassidica. Puoi anche chiedere agli studenti di adattare una melodia allegra che conoscono con le parole “V’samachta b’hagecha v’hayeeta af sameach.” Potranno cantare questa parole con la loro melodia e aggiungere movimenti di danza.
- Scopri l’importanza della Torà nell’unità La Torà è migliore di ogni altra merce. Fai un collegamento tra la storia presentata in quell’unità e le parole della canzon “Sisu V’Simchu”: “Poiché i suoi beni sono più grandi di tutti gli altri beni.”