fonte
[Lo shofàr] è un simbolo, come se dicesse: “Svegliatevi dal vostro sonno, voi che dormite, destatevi dal vostro torpore, fate un esame delle vostre azioni, fate teshuvà […]”
Maimonide, Mishné Torah, Norme sulla Teshuvà, 3:4
רֶמֶז יֵשׁ בּוֹ [בשופר], כְּלוֹמַר: עוּרוּ יְשֵׁנִים מִשְּׁנַתְכֶם וְנִרְדָּמִים הָקִיצוּ מִתַּרְדֵּמַתְכֶם
וְחַפְּשׂוּ בְּמַעֲשֵׂיכֶם וְחִזְרוּ בִּתְשׁוּבָה […]
רמב”ם, משנה תורה, הלכות תשובה פרק ג, הלכה ד

ndamentali per la programmazione
domande essenziali
- Come posso essere il “me” migliore quest’anno? In classe, a casa, al parco e così via…?
- Quali risorse sostengono/permettono/ispirano la mia crescita?
- In che modo posso crescere grazie al ciclo del calendario ebraico?
domande di contenuto collegate alle domande essenziali
- Perché è importante fare i conti con noi stessi – come individui e come società?
- In che misura le persone sono disposte a fare i conti con se stesse?
- In che modo è possibile risvegliare le persone dalle loro abitudini e stimolarle a riflettere su se stesse?
background per l’insegnante
Uno dei temi principali di Yom Kippur è l’esame della propria coscienza– in ebraico cheshbon nefesh – che ogni ebreo deve intraprendere in questo giorno. Con il termine cheshbon nefesh si intende un processo di autocritica, di riflessione sulla propria vita, di ripensamento e...
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Uno dei temi principali di Yom Kippur è l’esame della propria coscienza– in ebraico cheshbon nefesh – che ogni ebreo deve intraprendere in questo giorno. Con il termine cheshbon nefesh si intende un processo di autocritica, di riflessione sulla propria vita, di ripensamento e valutazione delle nostre azioni e risultati. Se troviamo di esserci comportati scorrettamente verso qualcuno, dobbiamo chiedergli scusa e pentirci. Questo processo introspettivo ci dovrebbe condurre a decisioni sui comportamenti futuri e sui cambiamenti che vogliamo fare.
Il processo del cheshbon nefesh comincia nel mese di Elul, il mese che precede Rosh Hashanà, e continua durante i dieci giorni di pentimento fino a Yom Kippur. Nella nostra fonte, Maimonide collega la mizwà di ascoltare lo shofàr – la mizwà più importante a Rosh Hashanà – al processo di esame di coscienza. Suggerisce che le persone si trovano in una sorta di torpore spirituale per tutto l’anno. Lo shofàr agisce da “sveglia” che ci desta da questo sonno. L’analogia con la sveglia è appropriata per diverse ragioni. Innanzi tutto, proprio come un orologio che segna il passaggio del tempo, Rosh Hashanà segna l’inizio del nuovo anno. Secondo, proprio come la sveglia penetra nella nostra coscienza mentre dormiamo, Maimonide ritiene che lo shofàr ci possa risvegliare dal nostro torpore spirituale. E proprio come lo squillo della sveglia può risultare irritante e anche intimorire, lo shofàr – e l’esame di coscienza – può disturbare la nostra tranquillità. La fonte stimola la discussione su cosa ci tiene in questo stato di torpore (la routine, la paura di riflettere su, e di sperimentare, cose che potrebbero mandare in crisi la nostra stabilità ecc.).
Maimonide (1138-1204)
Rabbi Moshe Ben Maimon (noto in ebraico come “Rambam” e in italiano come Maimonide), fu rabbino, filosofo e medico, e rimane una delle personalità più importanti e influenti della cultura ebraica. Visse e lavorò per la maggior parte della sua vita in Egitto. Il suo trattato Mishneh Torah è uno dei volumi imprescindibili della biblioteca ebraica.
- Bring a shofar to class and blow it. What feelings do the sounds inspire? What thoughts and emotions? Alternatively, play this clip of shofar sounds
- Bring an alarm clock to class and surprise the students with its ringing. Ask the students: were you surprised? What is the function of the alarm clock? What kinds of things do you set alarms for? Do you have alarms or reminders that are repeated at daily, weekly, or other regular intervals?
- Uno degli obiettivi di Rosh Hashanà e Yom Kippur è incoraggiare ad apportare dei cambiamenti positivi nella propria vita. L’esame di coscienza – cheshbon nefesh – è essenziale prima di poter apportare cambiamenti . Per quale motivo?
- L’esame di coscienza può risultare faticoso. Perché? Suggerisci alcune motivazioni.
- Maimonide descrive la vita quotidiana come “torpore” e l’esame di coscienza come risveglio. Cosa intende? Cosa ritieni che ci porti a vivere in questa sorta di torpore?
- Secondo Maimonide, lo shofàr è una sorta di sveglia. Come pensi che il suono dello shofàr in particolare, e l’esame di coscienza in generale, agisca da “sveglia” riscuotendoci dal torpore della quotidianità?
- Quando svolgiamo l’esame di coscienza, è importante pensare sia alle azioni buone che abbiamo compiuto, sia a quelle meno buone. Per quale ragione è importante ricordare anche le nostre azioni buone?
- Potremmo riflettere sul nostro comportamento in qualunque momento. Per quale ragione, a tuo parere, la tradizione ebraica ha identificato dei giorni special nei quali concentrarci sul nostro esame di coscienza?
- Fai il tuo personale cheshbon nefesh (non è necessario condividere con nessuno quello che scrivi). A questo fine, prepara sul quaderno una tabella in due colonne:
cheshbon nefesh sul passato | cheshbon nefesh sul futuro
Riguardo al passato: pensa a un’abitudine regolare o a un comportamento che vorresti migliorare in te stesso, o a qualcosa di sbagliato che hai fatto, che ha ferito o infastidito qualcun altro (considera questi ambiti: amici, famiglia, scuola, mondo esterno, ecc.).
Riguardo al futuro: pensa a cose che vorresti migliorare il prossimo anno negli stessi ambiti. Quali cose nuove vorresti fare? Cosa o chi potrebbe aiutarti o incoraggiarti a ottenere i cambiamenti che desideri?
Puoi utilizzare il disegno allegato.
- Scrivi una lettera a te stesso: cosa voglio provare a cambiare quest’anno? Tieni la lettera in un posto sicuro e l’anno prossimo la aprirai per controllare quali cambiamenti hai ottenuto.
- Gli studenti lavorano in coppia. Ogni coppia riceve una dalle carte “Anno Vecchio, anno nuovo” (vedi il file a parte) e condivide le risposte alle domande. Dopo alcuni minuti, passa la sua carta alla coppia seduta vicino, e così via.
- Osservate la scultura del Pensatore dello scultore francese Auguste Rodin. La scultura mostra un uomo profondamente immerso in riflessioni. Discutete della scultura nel contesto dell’esame di coscienza.
- Leggete il racconto Un emendamento recuperato di O. Henry, che narra di un uomo che decide di cambiare la sua vita.
- Leggete la poesia Cammino per la strada di Portia Nelson, che tratta degli automatismi nei nostri comportamenti e suggerisce un modo per portare cambiamenti nelle nostre vite.
- Spiegazione dettagliata in inglese su come suonare lo shofàr.
- Breve film in inglese su come suonare lo shofàr.
- Breve film in ebraico su come suonare lo shofàr.